
La Baraggia è una terra affascinante che si trova ai piedi del Monte Rosa; prende il suo nome da brughiera, ovvero landa ricoperta da brugo o erica, arbusto sempreverde. In tempi antichi, questo tipo di vegetazione la rese un luogo ideale per i pascoli invernali delle greggi transumanti dalle Alpi biellesi. Con i secoli e con una capillare quanto ingegnosa opera di canalizzazione, parte della baraggia è stata trasformata in risaia. Il riso è l’unica coltura che può sopravvivere a questo tipo di terreno e di habitat e qui assume delle caratteristiche morfologiche e qualitative uniche.
Il riso coltivato in Baraggia conferisce al chicco una straordianaria tenuta in cottura ed una migliore assorbimento degli ingredienti. Con la cottura il riso di baraggia manifesta una superiore consistenza del grano e una minore collosità, rispetto all’omologo di altre zone. I chicchi hanno anche una maggiore tendenza a non scuocere, a non incollarsi, a rimanere compatti e sempre al dente e ad assorbire uniformemente il condimento.
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